Quali sono le cose che valgono veramente? Quali sono quelle che merita veramente di fare, di perseguire, quelle a cui tendere, alle quali impegnarsi? Le cose, i fatti, i pensieri, i ragionamenti, i comportamenti, gli esempi da privilegiare e, al contrario, quelli per cui non merita nemmeno spendere una parola, un pensiero, nemmeno un fugace giudizio fosse pure pieno di disprezzo. Gli anni passano e la mente rischia di perdersi nel mare di stimoli fasulli che ci sommerge. Possiamo resistere ed anzi maturare e trarre vantaggio dall'età solamente, prima riconoscendo, e poi aggrappandoci con tutte le nostre forze, a quello che veramente vale.

mercoledì 3 agosto 2011

Il grande Corruttore

La scelta...
Perché quando nasce l'Uomo (tutti gli uomini) è fondamentalmente buono, indipendentemente da dove, da come e in che contesto venga al mondo? E cosa è che poi lo corrompe? Quale forza agisce su di lui per mutarlo da un essere innocente e intrinsecamente buono quale era in una vittima del peccato disposta a lasciarsi corrompere e a corrompere, a farsi depravare e a depravare essa stessa la natura e le persone con le quali viene in contatto senza nessuna remora, spesso senza alcun pentimento e, quasi sempre, divisa tra un dolorosissimo sentimento di vergogna e l'impossibilità di cambiare i propri comportamenti?
Pensandoci bene bisognerà concordare che deve trattarsi di una forza tremenda, eccezionale e, per noi, irresistibile, se riesce così in fretta e pressoché immancabilmente ad incidere tanto negativamente nei più profondi e reconditi meandri della psiche umana al punto di sconfiggere anche i tentativi dell'anima (che nasce buona e resta buona in ogni condizione) di ravvedersi e di tornare sulla buona strada.
Io lo so il nome di questa forza negativa che lavora senza requie per la distruzione dell'Uomo. E' il nome del Principe del mondo, il Principe del Male: Satana.
So anche che parlare esplicitamente di lui, il demonio, il diavolo, è oggi assai difficile; ogni ragionamento o discussione che tiri in ballo la sua presenza rischia, in un mondo che nega quelle che, incapace di spiegare o di contestare, chiama irrazionalità, di bloccare sul nascere ogni ragionamento, ogni tentativo di discussione, ogni ricerca seria sulla missione dell'Uomo e le sue vulnerabilità. Parlare di Satana e del suo rapporto antagonista con Dio e della guerra che ha intrapreso dal principio dei tempi contro l'Onnipotente relega infatti l'Uomo in una posizione subordinata nelle gerarchie universali mentre noi vorremmo e insistiamo e ci battiamo affinché l'Uomo stesso sia riconosciuto come Re del creato  inattaccabile da inconcepibili forze che definiamo ironicamente "non-naturali".
Siamo diventati talmente materialisti, privilegiamo talmente la razionalità che, quando la materia e la ragione non bastano a spiegare le nascoste evidenze del creato preferiamo smettere di cercare ed arretriamo dai ragionamenti che giudichiamo pericolosi se c'è il rischio che ci porterebbero dritti a Dio, alla sua natura e ai suoi rapporti col Male e con noi.
Ma è proprio il nostro cambiamento, via via che ci sviluppiamo e ci ambientiamo nel mondo, che ci obbliga (ci obbligherebbe) a riflettere. Passano i mesi, gli anni. Il bambino riconosce le persone intorno a lui, la casa, gli oggetti, i visi e le voci delle persone con le quali viene in contatto. E comincia ad amare. Ama tutto ciò che vede, tutto ciò che incontra. Sorride ai genitori, al suo gattino, ad una nuvola che passa nel cielo, alla bella girandola colorata che gira sopra la sua testa.. Dopo il terribile trauma delle sue prime ore dalla nascita, impara ad amare le carezze, a ricevere l'amore e a darne quanto può. Ama dare amore. Senza riserve e a tutti.
Passano pochi anni, il tempo per venire in contatto "consapevolmente" con quello e quelli che lo circondano, e il bambino cambia. Impara l'arte della bugìa, dapprima come gioco poi come strumento da usare, come vede fare ai grandi, per ottenere vantaggi o privilegi. Avverte il dolore dell'invidia, gli insegnano ad essere superbo, ad emergere, a sentirsi superiore agli altri. Diviene uno strumento dato in pasto alla società dovunque ne venga in contatto: all'asilo, alla scuola, per la strada, nel lavoro... Non conosce Dio: non vuole conoscerlo. E si corrompe. Il peccato, sparso ovunque per il mondo lo ha cambiato in un essere iroso, cinico, disposto al male e, soprattutto, disperato sul suo futuro che si rifiuta di indagare. 
Chi lo ha cambiato? Non certamente "altri uomini". Tale affermazione è illogica sotto ogni punto di vista; poiché i bambini nascono buoni e successivamente si corrompono, ci dovrebbe essere stato un momento in cui qualcuno, in un mondo di "buoni" avrebbe deciso "da sé" di corrompersi. Il ragionamento, anche solo sotto la luce della sola logica non regge: la corruzione è nel mondo da prima della venuta degli uomini e questo era noto a Dio che mandò l'uomo nel mondo come "punizione" per il suo peccato. Il mondo, da sempre, è stato il regno di satana e del peccato ed è il mondo ad aver cambiato "in peggio" l'uomo.
Non è la società ad averlo cambiato, non sono state le circostanze, né una non meglio identificata "sfortuna", né i cattivi amici, né le cattive letture. E' stato il mondo in cui "contro la sua natura" si trova a vivere, è stato il peccato che abita nel mondo e dal quale non vuole staccarsi anche se sa che la fine è vicina (è "sempre" vicina) e che, senza una "conversione", non ha strumenti per salvarsi.
Satana usa il mondo come campo di battaglia, e la cattiva volontà degli uomini (per i quali non c'è pace essendo questa riservata "agli uomini di buona volontà") come sua arma per cercare di combattere l'Onnipotente. In questa epica guerra, destinata a concludersi, lo sappiamo, con la vittoria del Bene, gli uomini sono le vittime colpevoli e consapevoli della propria rovina. Non possiamo evitare di prender partito. "Chi non è con me, è contro di me" ha detto Gesù fornendoci ogni strumento utile atto a salvarci. Lui ha creato l'Uomo come essere responsabile. E si aspetta, e pretende, che si faccia una scelta di campo, chiara, convinta e responsabile. Non saremo scelti fra gli eletti nostro malgrado; saremo salvi solo se faremo il primo passo. Dobbiamo schierarci dalla parte di Dio. Perché il tempo che ci rimane è poco e la Fine si avvicina.

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