Quali sono le cose che valgono veramente? Quali sono quelle che merita veramente di fare, di perseguire, quelle a cui tendere, alle quali impegnarsi? Le cose, i fatti, i pensieri, i ragionamenti, i comportamenti, gli esempi da privilegiare e, al contrario, quelli per cui non merita nemmeno spendere una parola, un pensiero, nemmeno un fugace giudizio fosse pure pieno di disprezzo. Gli anni passano e la mente rischia di perdersi nel mare di stimoli fasulli che ci sommerge. Possiamo resistere ed anzi maturare e trarre vantaggio dall'età solamente, prima riconoscendo, e poi aggrappandoci con tutte le nostre forze, a quello che veramente vale.

lunedì 15 agosto 2011

Lo specchio rotto

Nel marasma che spesso obnubila la nostra mente è difficile riconoscere ciò che è vero e ciò che vero non è. Lo stesso Gesù mise in guardia i suoi discepoli rispondendo alla loro domanda quando gli chiesero, come presagendo un pericolo: "Maestro, come faremo a riconoscere se chi ci insegna in tuo nome è in verità un millantatore?". L'immediata risposta di Gesù (Gesù non ha mai dato risposte; esso risposte, valide in qualunque tempo, per ciascuno di noi) non lascia scampo a elucubrazioni mentali o a interessate interpretazioni ideologiche: "Li riconoscerete dalle loro opere". Gesù aveva già espresso lo stesso concetto che potrei definire "empirico" (nel senso migliore del termine) quando aveva detto che da pianta cattiva non possono venire buoni frutti. Solo osservando le opere che ha fatto o che ha provocato chi ci si propone come maestro potremo capire se esso parla veramente in nome di Gesù, unico punto di riferimento, unica pietra di paragone per discernere il bene dal male, il peccato dalla Grazia.
E' facile constatare (anche se può essere assai difficile ammettere) che, focalizzando la nostra attenzione sulle nuove religioni del secolo appena trascorso: le ideologie, nessuna di esse, a prescindere da quanto prometteva e dichiarava, ha dato al nostro mondo, buoni frutti. Anzi. Esse (le ideologie) hanno prodotto opere terribili fatte di guerre, sopraffazioni, carestie e violenze inaudite. Le loro parole d'ordine, le loro "predicazioni" possono quindi razionalmente essere degne di costituire un modello al quale improntare il nostro atteggiamento verso la vita? Indubbiamente no perché, nonostante quanto si proponevano ed affermavano, dovunque gli uomini o gli avvenimenti hanno dato alle ideologie l'opportunità di mettere in pratica la loro visione del mondo, questa si è rivelata un sanguinoso fallimento. Le ideologie e gli ideologhi sono quindi Falsi Maestri; seguirli vuol dire andare verso la perdizione.
Il problema, la particolarità e anche il dramma dell'Uomo è che però, nonostante tutte le evidenze, per un processo innaturale ma incubato profondamente nella sua natura umana, egli si rifiuta spesso di trarre conclusioni persino dalla propria mente ed invece di portare a termine i processi logici (se non vogliamo parlare di Fede) verso la loro logica conclusione, si affanna ad eluderli, a evitarli, a travisarli pur di combattere la parola di Dio. L'Uomo arriva al punto di adorare i Falsi Maestri pur riconoscendoli falsi, pur di non compiere il cammino verso Dio.
Ecco ancora una prova incontrovertibile della presenza del Maligno sulla terra e quanto questa presenza possa depravare, oltre lo Spirito, persino la natura umana fino a condizionarne i processi logici, le relazioni causali, i giudizi da prendere.
Sotto l'influenza nefasta del Principe del Mondo, gli uomini divengono esseri divisi, schizoidi, per metà angeli e per metà bestie irragionevoli, una specie di minotauri irresponsabili consapevoli di seguire il Male e purtuttavia incapaci di sfuggirgli.
Il volto dell'Uomo come era, come potrebbe (e dovrebbe) essere in questa vita e come certamente sarà nell'altra che ci aspetta, è il volto sereno, compassionevole e sofferente di Gesù; quello che vede riflesso nello specchio al quale si affaccia per conoscere chi egli sia, è invece un volto sfregiato, diviso, irriconoscibile come se fosse riflesso da uno specchio rotto.
Bisogna ricomporne i pezzi, bisogna, con l'aiuto di Dio (senza il quale non possiamo far nulla), ricomporre l'immagine nostra e degli altri uomini quale era e quale può e deve tornare ad essere.

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