La Via del ritorno è lunga e piena di insidie. Uno potrebbe pensare di conoscerla già; dopotutto l'abbiamo già percorsa altrimenti non saremmo qui adesso, ma il fatto è che è passato talmente tanto tempo e siamo stati talmente distratti, contaminati o sviati dai mille stimoli e dalle mille insidie con i quali abbiamo dovuto (e dobbiamo) confrontarci che, oltre a dimenticare i motivi, le ragioni e il significato di questo nostro viaggio, ci siamo scordati anche la strada da fare per poter tornare, salvi, da dove eravamo partiti, tanto tempo fa.
La Porta.. |
Anche se lunga e pericolosa, nessuno può evitare di farla quella strada; nessuno può evitare di dover suonare, ad un certo punto, ad una porta: alla Porta; nessuno può evitare di essere scrutato con un esame talmente approfondito che ci metterà a nudo al punto che niente potrà essere tenuto nascosto, niente potrà essere taciuto.
Lo so, Lui troverà tante macchie nel mio vestito che ostentatamente conservavo bianco là dove si posavano gli occhi degli uomini ma del quale non potevo nascondere le vergogne davanti agli occhi di Dio; e lo so, non potrò giustificarmi in nessun modo di fronte al Suo sguardo.
"Come hai impiegato il tempo che ti è stato dato per compiere il viaggio?" mi sarà chiesto; e
"Cosa hai fatto dell'intelligenza che ti ho dato? Cosa hai tratto dai libri che hai letto, dagli uomini che hai conosciuto, dalla natura che hai osservato, dalle esperienze che hai compiuto?" Non potrò rispondere. Dovrei dire che ho passato il tempo che mi era stato dato per percorrere la Via in mille occupazioni futili, in mille pensieri inutili, dietro a religioni terrene tutte fallaci. Potrò solo tacere, restare a capo chino e confidare nella Sua immensa Misericordia. Potrò forse piangere, ripensando alle mille inutili ingiustizie che ho commesso, potrò rammaricarmi dei miei peccati, dei miei insanabili egoismi, delle innumerevoli ricadute che ho avuto ogni volta che potevo pensare di aver capito la Verità, la verità della nostra esistenza e di come tutta la nostra vita terrena non sia che un grande esame dal quale si esce promossi solo se si comprende che senza Gesù, e quindi senza Dio, la morte sarà irreversibile e la nostra strada si fermerà proprio davanti a quella porta che abbiamo voluto ignorare, la Porta che potrebbe salvarci solo se, bussando, ci sarà aperto, la Porta della quale abbiamo perso, non tenendola in alcun conto, la chiave che ci era stata data, la Porta la cui apertura al nostro passaggio era, ora lo sappiamo, l'unica ragione per aver intrapreso il cammino.
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